Quanto dovrebbe investire in telecomunicazioni una PMI?

Quanto dovrebbe investire in telecomunicazioni una PMI

Le PMI (o Piccole Medie Imprese) hanno un ruolo chiave all’interno del nostro tessuto economico-sociale.
Ogni anno si trovano impegnate a decidere quanto investire e in quali settori.
I principali sono l’online e il digital marketing, le telecomunicazioni, la ricerca, lo sviluppo, i gadget aziendali e tanti altri ancora.
In particolare, negli ultimi anni quello delle telecomunicazioni è diventato un settore importante tra le potenziali aree di investimento delle PMI sotto due diversi punti di vista.
Il primo è investire nei conglomerati societari europei delle telecomunicazioni acquistando azioni. Il secondo è investire nei servizi delle telecomunicazioni e, soprattutto, nella rete Internet.
Ma quanto alle somme che si dovrebbero investire quali sono i consigli?
Scopriamolo subito.

Gli investimenti nelle imprese di telecomunicazioni

Il settore delle TLC o telecomunicazioni è considerato in modo unanime come un’area molto redditizia.
Solamente alcuni anni fa Jean Claude Juncker, il presidente della Commissione Europea, affermava che le telecomunicazioni sono un investimento in grado di generare alti introiti e dividendi per gli azionisti.
L’unico ostacolo sembra essere l’elevata frammentazione del mercato. Ci sono, infatti, grandi gruppi regionali che danneggiano la concorrenza a livello UE e di fatto creano un aumento dei prezzi per i consumatori.
Nonostante questo è consigliabile creare un portafoglio di investimenti in forma core-satellite. Nel core si inserisce un ETF liquido, un indice di grandi società di questo settore e nel settore si investe su singole società.
Quando si tratta di acquisto, sottoscrizione e/o vendita di azioni delle società di telecomunicazioni la regola è quella di diversificare il più possibile in modo tale da incorrere solamente in un rischio limitato.

Investire nei servizi di telecomunicazioni

Le PMI, come le aziende di grandi dimensioni, necessitano di alcuni servizi per funzionare a pieno ritmo.
Ultimamente, quello maggiormente importante è Internet.
La vendita di beni e servizi o di qualsiasi altra attività economica è difficilmente realizzabile senza un’adeguata connessione a Internet.
Allora le imprese oggi come oggi devono investire una fetta cospicua di budget se vogliono una connessione di rete veloce a sufficienza come le reti broadband e ultrabroadband.
Maggiore è l’investimento, maggiore sarà allo stesso modo anche la velocità del servizio di connessione.
La crescente diffusione e importanza delle connessioni ultraveloci ha portato le aziende di telecomunicazioni a offrire piani d’offerta differenti in cui le velocità e i costi sono molto diversi tra loro.

Un Articolo del Sole 24 ore come approfondimento sul pensiero dell’ AD di Telecom: https://st.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2015-12-02/un-nuovo-modello-business-le-telecomunicazioni-133712.shtml?uuid=ACZeZdlB&refresh_ce=1


In questo caso le PMI, come ha osservato l’autorità per la concorrenza italiana, si trovano nella posizione maggiormente vulnerabile, soprattutto se paragonate a aziende medio-grandi che hanno più potere contrattuale.
Senz’altro gli investimenti nella rete possono arrivare fino al 8-10% del budget annuale ma c’è una raccomandazione da fare.
Visto che, secondo le rilevazioni effettuate dall’Antitrust, il 42% delle PMI non è a conoscenza della velocità della propria connessione Internet emerge che, per prima cosa, le aziende fornitrici del servizio devono presente offerte più chiare e, inoltre, le PMI devono cercare di individuare nel modo più accurato il valore economico dei piani di fornitura sottoscritta.
Soltanto in questo modo, infatti, un investimento nei servizi internet avrà un ritorno economico garantito.