Startup ed Imprenditori nell’era moderna

Startup ed Imprenditori nell'era moderna

Tante persone oggi sono alla ricerca di opportunità. I giovani, soprattutto, vedono le occasioni migliori nel settore aziendale, in quanto sembra essere molto affidabile per chi se ne intende maggiormente. Si tratta di un settore difficile da capirlo, ma nel momento in cui lo si fa, hai raggiunto il tuo obiettivo.

Colui che si occupa di tali “azioni” è chiamato IMPRENDITORE. Ma chi è davvero un imprenditore? Secondo alcuni scrittori che si sono occupati di economia, l’impreditore è un animale immaginario.

A partire dal XVII secolo l’imprenditore veniva descritto come colui che sostiene il rischio di comprare a determinati prezzi nel presente e vendere a prezzi incerti nel futuro. Con il passare del tempo sono aumentate le responsabilità dell’imprenditore, grazie soprattutto al rinnovamento tecnologico degli anni 90.

Ancora oggi questa figura viene vista come un enigma. Gl imprenditori hanno la profonda convinzione di poter controllare il corso degli eventi che li riguardano e che il raggiungimento di un obiettivo dipenda dal proprio comportamento e dalle proprie caratteristiche individuali. In altre parole: si sentono protagonisti del loro destino. L’elemento trainante è la motivazione. Dopo aver spiegato, in breve, chi si occupa di “sognare ad occhi aperti”, è arrivato il momento di capire come si fa. La parola principale è “startup”. Intorno a questo termine ruotano tutte le iniziative imprenditoriali. Le startup sono le piccole imprese nate da poco, le quali mettono in mostra i loro prodotti a prezzi vantaggiosi. Per arrivare a realizzare il proprio progetto, ossia di passare dalla propria idea al consolidamento della propria azienda si parla di “processo impreditoriale”.

Questo processo si divide in varie fasi: progressiva razionalizzazione, dimensione sperimentale, circolarità e approccio iterativo. Un fattore molto importante è il fattore tempo. Alcune iniziative imprenditoriali che brillano per capacità di innovazione possono fallire rapidamente. Non perchè non siano state in grado di identificare la giusta soluzione al problema, ma perchè non hanno saputo trovare il momento giusto, agendo con troppo anticipo o in ritardo per coglierne i potenziali risultati.

Di solito il problema è collegato alla corretta interpretazione delle dinamiche del mercato.

Al giorno d’oggi esistono vari tipi di agevolazioni imprenditoriali che permettono in molti modi di aiutare anche chi si vuole affacciare per la prima volta a questo mondo dell’imprenditoria. Per questo nuovo anno in particolare sono stati attuati nuovi finanziamenti ed aiuti: per quanto riguarda le agevolazioni possiamo affermare che sono presenti finanziamenti a tasso zero sul territorio nazionale fino a € 3.000.000 sia per i giovani che per le donne che vogliono iniziare una nuova impresa e per start-up già avviate. Ciò significa che si potrà avere un finanziamento agevolato senza interessi, cioè a tasso zero, della durata di 8 anni massimo, che può coprire fino al 75% delle spese in totale. L’ultimo tasello di questo “puzzle” chiamato impresa è il bilancio.

Startup ed Imprenditorialità

Per poter guidare al meglio la propria azienda bisogna conoscere alcune regole di fono riguardanti il bilancio aziendale. Esso è un documento in cui l’azienda verifica la propria attività nell’anno prefissato. Il bilancio è costituito da 8 parti:

  • STATO PATRIMONIALE
  • CONTO ECONOMICO
  • NOTA INTEGRATIVA
  • RELAZIONE SULLA GESTIONE
  • GLI ALLEGATI RELATIVI A SOCIETà CONTROLLATE O COLLEGATE
  • RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE
  • RELAZIONE DEI CERTIFICATORI
  • BILANCIO CONSOLIDATO

I concetti “chiave” del bilancio aziendale sono stock e flusso. Si definisce per stock tutte quelle cose che possono essere misurate in maniera precisa e all’istante; si definisce flusso tutte quelle cose che vengono calcolate e misurate in un periodo di tempo prestabilito. Ad esempio, la casa o i soldi in banca sono stock, mentre il salario è un flusso. Inoltre ogni azienda ha, nel proprio rendiconto, una parte attiva e una passiva. La prima si occupa delle entrate la seconda delle uscite. Anche l’attivo si divide in due parti: attività fisse, le quali non possono essere riconvertite in denaro poichè si rischierebbe di ridimensionare la propria azienda; attività correnti, le quali vengono poi riconvertite in denaro. Queste sono le regole basilari per diventare “visionari”.